Entra in Crif e CR, le parole che un’azienda deve conoscere.

22 Marzo 2022by life

Avete mai sentito nominare la CRIF? Vi hanno mai rifiutato un prestito per segnalazioni in CR? Scopriamo insieme cosa significano queste sigle.

 

CRIF e CR sono acronimi che identificano i credit bureau ovvero sistemi di informazione creditizia (SIC). Si tratta di banche dati pubbliche o private che vengono utilizzate dagli istituti di credito per effettuare la valutazione del futuro debitore, come viene ben descritto in questo articolo

Esistono due banche dati principali: la Centrale dei Rischi (detta CR) e la CRIF.

La CR è gestita dalla Banca d’Italia: è una banca dati dove vengono inseriti tutti i debiti privati e aziendali contratti con banche o finanziarie superiori a 30.000  euro e tutti gli sconfini (rate non pagate) a prescindere dal loro importo. Gli istituti di credito sono obbligati per legge a segnalare in Centrale rischi queste informazioni. Nella CR rientrano tutti i crediti effettivamente erogati ed utilizzati dai clienti sia privati che pubblici.

La CRIF, acronimo di Centrale dei Rischi di Intermediazione Finanziaria, è un organo privato al quale gli istituti di credito possono accedere per verificare la posizione debitoria dei richiedenti, anche presso altri istituti che aderiscono al CRIF (praticamente tutti). Al contrario della CR, in CRIF sono segnalate tutte le posizioni creditizie (anche quelle inferiori a 30.000), le carte di credito ed eventuali sconfini in conto corrente, sempre che tali crediti siano stati erogati da istituti aderenti CRIF. 

La CRIF viene popolata soltanto dalle richieste e dai crediti effettuati da privati, sono quindi esclusi i crediti aziendali. Tuttavia, molti istituti analizzano la CRIF degli esponenti dell’azienda prima di concedere un finanziamento ad una delle loro aziende. Al contrario di CR, in CRIF vengono segnalate anche le richieste di finanziamento con il rispettivo esito (annullato dal richiedente, erogato, negato, etc.). Proprio per questo motivo bisogna prestare la massima attenzione nel richiedere un finanziamento eccessivamente alto: bisogna assolutamente evitare di avere segnalazioni in CRIF che potrebbero compromettere l’esito di future richieste.

Queste banche dati, sono liberamente consultabili in autonomia e gratuitamente dai privati, basta inoltrare richiesta nei rispettivi portali online.

Altra SIC utilizzata soprattutto per delle aziende è Cerved: una banca dati che raggruppa tutte le informazioni circa le aziende e i propri titolari. Informazioni tra cui partecipazioni, analisi di bilancio e analisi del patrimonio immobiliare sia di privati che di aziende.

Avere rapporti attivi su una SIC, anche se non utilizzati dal cliente, è indice di affidabilità creditizia.

Un’azienda non indebitata non è un’azienda sana dal punto di vista creditizio, perché le banche non hanno dati per dimostrare la solvibilità dei debiti finanziari dell’azienda stessa.

È sempre meglio avere delle piccole esposizioni per costruire la propria solida reputazione creditizia.

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