Prima di parlare di quali sono le criticità delle PMI italiane è corretto definire che cosa sono le Piccole Medie Imprese (PMI) italiane.
Le PMI di classificano, in base alla definizione della Comunità Europea come nella tabella sotto

Quindi che cosa è una Microimpresa? Una microimpresa è una società con meno di 10 dipendenti e un fatturato inferiore a 2 milioni di euro o un attivo di bilancio inferiore di due milioni di euro.
Ma più generalmente che cosa è una PMI? Una PMI è una azienda con meno di 250 dipendenti e meno di 50 milioni di fatturato o meno di 43 milioni di attivo.
Le micro e piccole imprese italiane rappresentano il cuore pulsante dell’economia del Paese, contribuendo in modo significativo alla creazione di occupazione e alla generazione di ricchezza.
Bisogna considerare che in base all’ultimo “Rapporto Regionale PMI” di Confindustria le PMI rappresentano il 98% delle aziende italiane e contribuiscono al PIL del nostro paese per il 42%.
Dopo queste definizioni andiamo a capire bene quali sono le criticità delle PMI
Accesso al Credito:
Una delle principali sfide per le micro e piccole imprese italiane è l’accesso al credito. Molte di esse si scontrano con ostacoli nell’ottenere finanziamenti dalle istituzioni bancarie, che spesso preferiscono concentrarsi su clienti più grandi e stabili. Questo ostacolo limita la capacità delle imprese di investire in nuovi progetti, espandersi o affrontare situazioni di difficoltà finanziaria. Pertanto è spesso necessario redigere un business plan, che un imprenditore medio non è in grado di redigere e i commercialisti sono spesso troppo carichi della gestione dell’amministrazione dell’azienda per potersi occupare di pianificazione a lungo termine.
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Eccessiva Burocrazia:
La burocrazia eccessiva rappresenta un’altra barriera per le imprese, soprattutto quelle di dimensioni più ridotte. La complessità delle procedure amministrative può comportare costi aggiuntivi e richiedere tempo prezioso che potrebbe essere impiegato in attività produttive. Semplificare e digitalizzare i processi burocratici potrebbe alleviare questo problema e favorire la crescita delle imprese. Ma andiamo a vedere le altre criticità delle PMI italiane.

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Innovazione e Tecnologia:
Molte micro e piccole imprese italiane faticano a tenere il passo con l’innovazione tecnologica. L’investimento in tecnologie avanzate è spesso considerato un lusso piuttosto che una necessità (a torto). Tuttavia, l’adozione di soluzioni digitali può migliorare l’efficienza operativa, aumentare la competitività e consentire alle imprese di rimanere rilevanti in un mercato in rapida evoluzione.
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Formazione e Competenze:
La mancanza di formazione e competenze specializzate è un altro ostacolo per le micro e piccole imprese italiane. L’adeguamento alle nuove tecnologie richiede personale qualificato, e spesso queste imprese non hanno accesso a programmi di formazione o risorse sufficienti. Investire in programmi di sviluppo delle competenze potrebbe aiutare a colmare questa lacuna e migliorare la produttività complessiva. Molto spesso questa criticità compare nell’analisi di un investimento nuovo che l’azienda si trova a fare. se l’attività ha della liquidità da dover investire in immobili o macchinari, un’analisi degli investimenti è fondamentale per capire quale strada è la migliore da percorrere.
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Globalizzazione e Concorrenza:
Ultima criticità delle PMI italiane è la concorrenza. Nel contesto della globalizzazione, le imprese italiane devono affrontare una concorrenza sempre più agguerrita da parte di aziende straniere e domestiche. La capacità di competere sui mercati internazionali richiede un adeguamento delle strategie aziendali, ma molte micro e piccole imprese possono sentirsi in difficoltà nel navigare questo complesso scenario globale. Pertanto è fondamentale un’analisi strategica della propria posizione nel mercato
In conclusione, sebbene le micro e piccole imprese siano un pilastro dell’economia italiana, è fondamentale affrontare le sfide che ostacolano il loro sviluppo. Attraverso politiche mirate, supporto finanziario, semplificazione burocratica e investimenti nelle competenze, l’Italia potrebbe fornire alle sue imprese più piccole le risorse necessarie per prosperare in un ambiente economico sempre più competitivo e dinamico.
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